Risultati TGV 2010

 

 1 Romano Emanuele
 Red Bull           
 2 Mattera Giorgio
 Calimera Speedy
 3 D’Abundo Claudio
 Jordan
 4 Solmonese Leonard
 Red Bull

Coppa costruttori: Red Bull

 

L’Impero…Romano

Dagli e dagli, Emanuele Romano riesce ad essere profeta in patria trionfando per la prima volta davanti al pubblico amico. Il pilota Panzese della Red Bull conquista l’emozionante (e calda…) edizione 2010, tagliando il traguardo davanti a Giorgio Mattera della Calimera Speedy, ben comportatosi per tutto l’arco del pomeriggio di domenica, interessata dall’introduzione della chicane che ha maggiormente impegnato i partecipanti. Uno dei favoriti della vigilia, Claudio D’Abundo della Jordan, ha terminato in terza posizione. Buon quarto Leonard Solmonese (Red Bull) il quale nella scorsa edizione del Villeneuve fu vittima di un incidente per fortuna senza gravi conseguenze. Dopo la lunga serie di batterie e le immancabili polemiche si è felicemente conclusa l’edizione 2010 della gara del carroccio – Trofeo Gilles Villeneuve. Oltre al titolo piloti, la Red Bull si è aggiudicata anche la coppa costruttori.

La gara

Su 25 carrocci iscritti almeno una ventina erano quelli realmente in grado di giocarsi la qualificazione alle batterie eliminatorie. Carrocci più sofisticati con alla guida piloti che ben conoscono ogni buca dei 750 metri della circumvallazione esterna che si estende sulla località ferrugine. Le due Jordan di D’Abundo e Di Maio, partivano coi favori del pronostico, subito dietro le Red Bull che nel corso di questi anni cosi come le Ferrari avevano recitato un ruolo di primo piano. Da premettere che all’altezza della curva del ponte gli organizzatori ha imposto l’inserimento di una chicane per rallentare i carrocci che quest’anno quasi sicuramente avrebbero raggiunto gli 80 km orari. Ed eccoci alle prime battute della competizione: nelle prime batterie è filato tutto liscio; nella prima fase i vari piloti hanno diversamente interpretato la stretta chicane (si passava uno alla volta), cosi le posizioni inizialmente sono state sempre diverse. Ma già nelle seconde batterie si vedevano traiettorie più pulite e quindi gli ultimi 300 metri da affrontare tutti di un fiato, con carrocci spesso appaiati all’ultima curva visto che le velocità rispetto al passato non erano elevate più di tanto proprio per la frenata da effettuare alla chicane. Sorpassi se ne sono visti alcuni anche spettacolari, la prima sorpresa è stata l’esclusine dalla seconda fase di Giovanni Iacono della Benetton, finalista nel 2008. Il suo compagno di scuderia Giuseppe Calise “TuttoVolume” nonostante fosse al debutto riusciva nell’impresa di sfiorare le semifinali. A metà della seconda fase ecco i primi colpi di scena ma anche le prime scaramucce: Giuseppe Impagliazzo (Ferrari) e Claudio Di Maio (Jordan) venivano a contatto in prossimità della nuova chicane. Ogniuno a suo dire aveva ragione e il direttore di gara Giuseppe Guarracino era costretto a sospendere per circa 15 minuti le discese e squalificare Impagliazzo. A sua volta Di Maio, non avendo tagliato il traguardo, restava fuori dai giochi. Ancora un paio di batterie e altri problemi: questa volta protagonista l’altro pilota Jordan Claudio D’Abundo che a suo dire nelle fasi della partenza veniva ostacolato e costretto ad uscire di pista. Altra pausa, stavolta ben più lunga per le proteste, rivelatesi inutili. Il direttore di gara stavolta sorprendeva un po tutti, riammettendo il D’Abundo in una batteria “allargata” . Per fortuna il resto delle batterie è scivolato senza particolari problemi fino a quella decisiva. Ed eccoci alla finale con le due Red Bull di Romano e Solmonese, la Calimera Speedy di Giorgio Mattera e la Jordan di Claudio D’Abundo. Partenza regolare e nessuna sorpresa; Emanuele Romano allungava subito anche per l’ottimale posizione di partenza, seguito da Mattera, Solmonese e D’Abundo. Quest’ultimo prima della chicane riusciva a superare la Red Bull conquistando il gradino più basso del podio. Alla fine festa grande per Emanuele Romano, alla prima vittoria in assoluto a Panza dopo i successi ai Maronti, a Succhivo, a Serrara. Ad Emanuele mancava soltanto il trionfo nella terra Natia.

GdC